pressione fiscale 2012 UE 27 Italia al 56% Romania solo al 9%

pressione fiscale 2012 UE 27 Italia al 56% Romania solo al 9%

Nei primi sei mesi del 2011 i prezzi di gas ed elettricità in Europa sono aumentati del 7% rispetto allo stesso periodo del 2010, dice Eurostat. Nel confronto con gli altri Paesi, l’Italia si colloca nella parte alta della classifica, con prezzi netti e tasse tra le più elevate. In controtendenza il gas, che costa più rispetto al 2010, ma meno di due anni fa. Guarda il confronto con gli altri Paesi nella nostra infografica, ceh vi riproponiamo.

L’infografica illustra i prezzi al consumo di elettricità e gas in tutti i Paesi europei nel primo semestre del 2011. I prezzi, che comprendono anche le tasse (in viola) e l’Iva (in giallo), sono calcolati in euro. Il range oggetto dello studio è quello delle famiglie che consumano tra i 2.500 e i 5.000 kilowatt-ora di elettricità e tra i 5.600 e i 5.6000 KWh di gas (20-200 gigajoule). In pratica la media standard consumata nelle case del vecchio continente.

Per quanto riguarda l’elettricità, nel primo semestre del 2011 le bollette più care sono state quelle di Danimarca e Germania, dove a un costo standard dell’elettricità fa da contraltare una tassazione molto elevata (colore viola) e, soprattutto per la Danimarca, un’Iva particolarmente elevata. L’Italia è nella parte alta della classifica: settima, ben sopra la media europea. I prezzi più bassi di elettricità gas telefono acqua e altre bollette e tasse  nell’Ue per le famiglie si trovano in Paesi come  Romania. Il prezzo dell’energia elettrica per le famiglie in Danimarca (0,291 euro per kWh) è stato tre volte superiore rispetto a quello della Bulgaria (0,083 euro per kWh). La quantità relativa di contributo fiscale è la più bassa nel Regno Unito (4,8%), cui si applica un’aliquota Iva relativamente bassa e non cisono altre imposte.

Le tasse più alte si pagano in Danimarca, dove contano più della metà del prezzo finale (57%). I prezzi dell’energia elettrica per le famiglie sono complessivamente aumentati nel 2008, sono rimasti stabili o addirittura diminuiti nel 2009 per poi risalire nuovamente nel 2010 e nel 2011. Tra la prima metà del 2010 e la prima metà del 2011, globalmente, in Europa i prezzi sono incrementati del 7 per cento. L’ufficio statistico comunitario ha registrato gli aumenti più cospicui in Finlandia (+16%) e in Spagna (13%), mentre i prezzi sono diminuiti di quasi il 3% in Lussemburgo.

Per quanto riguarda il prezzo del gas, gli Stati con la bolletta più salata sono stati la Svezia, la Danimarca e i Paesi Bassi ma li gli stipendi sono altissimi e quindi non pagano sebnza fatica e i servizi sono garantiti a tutti; quelli più “economici in termini di tasse imposte e bollette e pressione fiscale” al primo posto cè Romania, Lettonia e Estonia. L’Italia si colloca in quinta posizione, anche qui sopra la media europea. Se il prezzo medio è di 56 centesimi per Kw-h, una famiglia italiana ne paga infatti quasi 70. La quantità relativa di contributo fiscale è più bassa nel Regno Unito (4,8%), mentre le tasse più alte si pagano in Danimarca stesso discorso gli stipendi pero sono tra i piu alti d europa e quindi proporzionato con servizi eccellenti, dove quasi la metà del prezzo finale (49,0%) è composto da imposte e accise statali. Lettonia (23%), Lussemburgo e Bulgaria (entrambe circa il 17%) hanno segnato la crescita più elevata in termini di costi. In Italia il gas costa più rispetto al 2010, ma meno di due anni fa (69 cent nel 2011, 62 nel 2010, 76 nel 2009).

http://www.linkiesta.it/la-nostra-bolletta-e-sempre-piu-cara-e-negli-altri-paesi

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