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OLIMPIADI, LEGACY PER IL FUTURO. IN VAL DI FIEMME IL SOGNO CONTINUA

OLIMPIADI, LEGACY PER IL FUTURO. IN VAL DI FIEMME IL SOGNO CONTINUA

Ieri grande partecipazione alla serata “Le nostre Olimpiadi e Paralimpiadi #roadto2026”
Tante autorità presenti al Teatro Comunale di Tesero in Val di Fiemme
Legacy, l’importanza dei giovani sportivi e del loro futuro come temi centrali
La Val di Fiemme nell’èlite come location di Olimpiadi, Mondiali e CdM

Le Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026 per la Val di Fiemme sono il coronamento di un sogno, per tutta la comunità sportiva e soprattutto per gli atleti locali che fra pochi anni vivranno da vicino questo spettacolare appuntamento. Dai primi Campionati del Mondo FIS di Sci Nordico del 1991 è iniziata una vera e propria escalation di successi per quanto riguarda i grandi eventi, e per Nordic Ski Val di Fiemme non resta che spuntare nella to-do list il prestigioso appuntamento a cinque cerchi. Assieme ad Oslo e Sapporo, la Val di Fiemme infatti diventerà una delle tre località dello sci nordico ad aver ospitato tutti gli eventi più importanti del circo bianco (Olimpiadi, Mondiali e Coppa del Mondo).
Ieri presso il Teatro Comunale di Tesero si è alzato il sipario sulla seconda serata informativa dal titolo “Le nostre Olimpiadi e Paralimpiadi #roadto2026” organizzata da Nordic Ski Val di Fiemme assieme al Coordinamento Provinciale Olimpico e alla Provincia Autonoma di Trento. In molti hanno partecipato alla piacevole serata, dove oltre al presidente di Nordic Ski Fiemme World Cup Bruno Felicetti sono intervenuti la sindaca di Tesero Elena Ceschini, l’assessore all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo della Provincia Autonoma di Trento Roberto Failoni, e infine Tito Giovannini, responsabile del Coordinamento Provinciale Olimpico. Nel parterre erano presenti inoltre altri componenti del Coordinamento Provinciale Olimpico, tra cui Pietro De Godenz, consigliere provinciale e presidente del Comitato per la Promozione dello Sci in Val di Fiemme, Maria Bosin, sindaca di Predazzo, e Massimo Bernardoni, membro della giunta CONI e presidente del CIP Provinciale Comitato Paralimpico, non poteva mancare infine il campionissimo Franco Nones, oro nel fondo a Grenoble nel 1968.
“Sono passati quattro anni da quando i Giochi sono stati assegnati al Trentino e alla nostra bellissima Val di Fiemme,- ha affermato la sindaca Ceschini – ci stiamo avvicinando poco per volta a questo prestigioso evento con tanto entusiasmo, tanta emozione e tanti sacrifici da parte dell’intera Val di Fiemme e in particolare dei Comuni di Tesero e Predazzo. Serate come queste sono davvero importanti per riuscire a coinvolgere e informare quanto più possibile la nostra popolazione, le categorie economiche, le società sportive locali e soprattutto per avviare un dialogo attivo con i nostri giovani atleti che saranno poi i protagonisti”. Sul palco è salito poi l’assessore Failoni: “Mi auguro che dopo questa serata tutti quanti possano diventare testimonial dell’intera comunità della Val di Fiemme e del Trentino per la straordinaria opportunità che a Losanna, quattro anni fa, ci è stata data. Si tratta di una grande scommessa, ma la Val di Fiemme è già pronta per un evento a dir poco straordinario”. “I lavori sono già partiti, la popolazione locale dovrà essere protagonista di questo grande evento, – ha dichiarato poi il presidente Felicetti – legacy tradotto dall’inglese significa eredità e quando ci siamo candidati per le Olimpiadi abbiamo messo in gioco la nostra storia, ma guardando al futuro. Abbiamo fatto grandi investimenti a medio e lungo termine cercando ogni volta di alzare l’asticella per quanto riguarda la capacità organizzativa. Queste sono le nostre Olimpiadi e Paralimpiadi e dobbiamo coinvolgere soprattutto i giovani per entrare nell’ottica della legacy. È una grande opportunità di crescita e di sviluppo. Quando il campione norvegese di sci di fondo Klaebo è arrivato in Val di Fiemme per il Tour de Ski ha esclamato: “Siamo arrivati nella mecca dello sci di fondo”.
Tito Giovannini è entrato infine nel dettaglio illustrando i dati che girano attorno al grande evento Milano Cortina 2026. In Val di Fiemme saranno ospitate ben 21 gare olimpiche e 42 paralimpiche: “Abbiamo dei dati numerici tangibili e a questo progetto lavorano un sacco di persone. Ci sono pro e contro per un grande evento, ma gli aspetti negativi sono davvero pochi. Fiemme è una località tra le più note al mondo, grazie agli storici eventi sportivi organizzati come ad esempio la Marcialonga. L’obiettivo in vista delle Olimpiadi è quello di far avvicinare sempre più giovani e di far vivere in modo più attivo lo sport. Quando Franco Nones ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi io avevo 8 anni e lui per me è sempre stato un punto di riferimento. Sono queste le cose che poi ti rimangono impresse nella mente”.
Tanti i dati snocciolati e sottolineati nella serata da Tito Giovannini. La Val di Fiemme, con le sue strutture del centro del fondo di Lago di Tesero e lo stadio del salto di Predazzo, sarà la località di Milano-Cortina 2026 che ospiterà il maggior numero di gare, 63 in totale comprese le Paralimpiadi, davanti anche a Cortina con 58 competizioni. Il “ritorno” olimpico è suffragato da un’audience televisiva globale prevista in oltre 2 miliardi di ascoltatori, 160.000 ore di produzione TV diffuse in tutto il mondo, 3,2 miliardi di contatti con i social media, tanto per citare alcuni numeri, tutti destinati a crescere con il continuo incremento dei media. Giusto ricordare anche le date, dal 6 al 22 febbraio per le Olimpiadi, dal 6 al 15 marzo 2026 per le Paralimpiadi.
I giovani sono al centro di questo grande progetto e l’emozionante viaggio olimpico proseguirà molto presto con altre serate aperte al pubblico. Road to 2026, il sogno continua.
Info: www.fiemmeworldcup.com

VAL DI FIEMME E OLIMPIADI A BRACCETTO: A TESERO LA SERATA A PORTE APERTE

VAL DI FIEMME E OLIMPIADI A BRACCETTO: A TESERO LA SERATA A PORTE APERTE

Lunedì 26 giugno in Val di Fiemme la serata “Le nostre Olimpiadi e Paralimpiadi #roadto2026”
Tutta la popolazione è invitata alle 20.30 al Teatro Comunale di Tesero
Presenti i relatori Tito Giovannini e Bruno Felicetti
Nella culla dello sci nordico seguiranno altre serate informative a tema olimpico

Sono parecchi i campioni italiani dello sci di fondo ad aver vinto una medaglia alle Olimpiadi Invernali, ma esiste un solo nome che verrà ricordato per sempre, in grado di portare il tricolore in cima al mondo per la prima volta. È Franco Nones, classe 1941, 100% fiemmese, primo olimpionico italiano della storia dello sci di fondo grazie all’oro conquistato nel 1968 a Grenoble. Franco Nones è considerato uno dei padri del movimento fondistico in Italia, capace di portare e trasmettere alla “sua” Val di Fiemme un forte interesse per lo sci di fondo. Non a caso oggi si contano circa 50 campioni fiemmesi che hanno scelto di intraprendere una carriera sportiva nelle discipline dello sci nordico.
Val di Fiemme e Olimpiadi-Paralimpiadi viaggiano sullo stesso binario e Nordic Ski Val di Fiemme assieme al Coordinamento Provinciale Olimpico e alla Provincia Autonoma di Trento propongono una serata di presentazione del progetto Milano Cortina 2026, in programma lunedì 26 giugno alle 20.30 al Teatro Comunale di Tesero. Durante la presentazione “Le nostre Olimpiadi e Paralimpiadi #roadto2026” interverranno Tito Giovannini, responsabile del coordinamento provinciale per le Olimpiadi Invernali 2026 in Trentino e membro del CdA della Fondazione Milano Cortina 2026, e Bruno Felicetti, presidente di Nordic Ski Fiemme World Cup. La serata sarà a porte aperte e ovviamente tutta la popolazione fiemmese è caldamente invitata, per scoprire assieme tutti gli step compiuti finora e che verranno svolti prossimamente per progettare e delineare l’importante appuntamento olimpico di casa e sognare ad occhi aperti Milano Cortina 2026.
Nella culla dello sci nordico per eccellenza seguiranno altre serate di presentazione a tema olimpico, stay tuned!
Info: www.fiemmeworldcup.com

paralimpiadi londra 2012 i nostri eroi a due ruote pronti a lottare per l’onore della patria italia

paralimpiadi londra 2012 i nostri eroi a due ruote pronti a lottare per l’onore della patria italia

Per volare Verso Londra 2012 non basta la tenacia. Non basta essere bravi tanto da essere chiamati in Nazionale. Per volare Verso Londra 2012 bisogna fare tanti sacrifici e non solo di tipo fisico: bisogna affrontare difficoltà personali, ma anche lavorative ed economiche. Ed è con questo spirito che sette atletici paralimpici del basket in carrozzina (gli unici cestisti che vestiranno la casacca azzurra a Londra visto che il basket in piedi non si è qualificato) hanno dato vita ad un progetto dal nome evocativo: Verso Londra 2012 (appunto). Da percorrere c’è una strada, per certi versi in salita, ma al termine di quest’ultima c’è un sogno chiamato Paralimpiade, competizione che dà un senso alle carriere arricchendole di grande valore e che gli atleti del basket in carrozzina affronteranno con tanta passione che viaggia su due ruote e sulla forza di una squadra.
PREPARAZIONE “ONEROSA” – Le Paralimpiadi non sono le Olimpiadi. Sotto tanti punti di vista. Sette atleti della Nazionale di basket in carrozzina, quindi, hanno sviluppato un progetto di auto-aiuto: una ricerca di partner per far fronte alle difficoltà (lavorative ed economiche) che in questi ultimi mesi prima del grande appuntamento londinese sono diventate tante e sempre più onerose. «Molti di noi, per prepararsi alle Paralimpiadi non stanno lavorando. La Federazione fa molto ma è chiaro che in certi casi può non bastare», spiega Vincenzo Di Bennardo, ala pivot della Nazionale e dei campioni d’Italia del Santa Lucia Roma. Con lui i protagonisti di Verso Londra 2012 sono Damiano Airoldi, Matteo Cavagnini, Nicola Damiano, Vincenzo Di Bennardo, Galliano Marchionni, Mohamed Sanna Ali detto Giulio e Amine Mouqhariq. Per la causa di questi sette atleti di basket in carrozzina, Andrea Bargnani ha messo all’asta alcune sue maglie autografate, anche se il pivot dei Toronto Raptors, mantenendo il low profile che lo contraddistingue, non ama fare tanta pubblicità alla cosa.

LE DIFFICOLTÀ DEI PARALIMPICI – Ma potrebbero essere (e lo sono) le storie di atleti paralimpici che lontani dagli sfarzi dello sport “strapagato”, per portare la maglia azzurra e prepararsi a Londra 2012, affrontano mille difficoltà. A differenza di tante discipline olimpiche, infatti, quelle paralimpiche soffrono inevitabilmente di una minore esposizione mediatica e, ovviamente, di una minor considerazione economica. Non ci sono contratti da professionisti e stipendi che possano coprire il fabbisogno di una persona e di una famiglia. «Le difficoltà generali del mondo dello sport – commenta il presidente della Federazione Basket in carrozzina, Fernando Zappile – si ripercuotono chiaramente anche su di noi. Basti pensare che tanti atleti olimpici hanno la possibilità di avere permessi, piuttosto che ferie pagate per permettersi la preparazione. Gli atleti paralimpici no. Personalmente, non sono uno di quelli che si piangono addosso e credo che lo sport si possa fare con quello che si ha a disposizione, con o senza soldi, ma il fatto che sette atleti si siano organizzati in questo modo conferma queste difficoltà».

I GRUPPI SPORTIVI MILITARI -Passando un attimo la palla agli sport olimpici, se nel calcio e in altre discipline di squadra (come il volley o il basket), il problema dei contratti “poco onerosi” non si pone, l’aspetto economico esiste invece per tante discipline: come la scherma, l’atletica, il canottaggio e alcuni sport d’acqua. Ma il problema viene risolto con la possibilità degli atleti di entrare nei Gruppi sportivi delle forze armate. Questo capita anche nelle discipline paralimpiche? Su 99 atleti italiani, 14 sono entrati a far parte dei Gruppi sportivi di Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Corpo forestale. Tutti appartengono a discipline individuali (tiro con l’arco, ciclismo, sci alpino, atletica, scherma in carrozzina, nuoto). «Chi entra a far parte dei Gruppi sportivi delle forze armate – dicono dal Comitato Paralimpico – ha un supporto economico ma anche tecnico (allenatore, palestre) e, per natura, lo sport di squadra non si presta all’entrata di un’atleta nei Gruppi sportivi perché non avrebbe senso far entrare un atleta su quindici».