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Lodi:brutale stupro sul treno,vittima è italiana,carnefici sono un macedone e un africano

Lodi:brutale stupro sul treno,vittima è italiana,carnefici sono un macedone e un africano

Rimangono in carcere i due arrestati per lo stupro di una trentunenne che da Milano stava tornando a Modena dopo il lavoro settimanale e presa di mira, gli inquirenti ne sono convinti, perch´ di corporatura esile e quindi facile preda.
Si è svolto ieri l’interrogatorio di convalida del fermo. Al termine, il gip di Lodi Andrea Pirola ha disposto la custodia cautelare in carcere per Noujame Houssam, marocchino di 29 anni, e Sejfuli Nadir, nato in Germania 23 anni fa da famiglia macedone, entrambi residenti a Alseno, nel Piacentino. Prima di avvalersi della facoltà di non rispondere, i due hanno provato a alleggerire la loro posizione. Il marocchino ha spiegato che, al momento dei fatti, sarebbe stato completamente ubriaco, insomma, non in s´. L’amico si è difeso, invece, sostenendo che al momento della violenza non si sarebbe nemmeno trovato lì, ma chiuso in bagno. Perch´ non aveva il biglietto e voleva evitare il controllore.
La vittima era partita dalla stazione di Rogoredo alle 20.30 a bordo dell’Interregionale 20435. Avrebbe dovuto scendere a Modena. Ma il suo viaggio è finito a Lodi, dove è scesa dal convoglio sconvolta, correndo a chiedere aiuto. Poi il ritorno a Milano, per essere portata alla clinica Mangiagalli, per le cure del caso.
I suoi presunti aggressori, amici tra loro da tempo, come hanno ricostruito i carabinieri di Lodi, saliti sullo stesso treno prima le avrebbero offerto cocaina, poi avrebbero cominciato a toccarla pesantemente, coprendola di insulti. A questo punto lei cambia vagone. Ma quasi subito si rende conto di aver dimenticato lo zainetto. Torna indietro, è sola, forse anche imprudente. Ma del resto il treno è semivuoto. A questo punto i due l’avrebbero immobilizzata, gettata a terra e costretta a subire un rapporto sessuale completo. In attesa dei riscontri del Dna, si ritiene che autore materiale della violenza sia stato il marocchino, con precedenti penali, mentre il macedone avrebbe sorvegliato una delle porte d’ingresso del vagone incitando il complice.
I due sono scesi poi a Lodi come la donna, tentando di cambiare treno. E qui sono stati bloccati dai carabinieri chiamati dalla vittima che ha fornito ai militari una descrizione precisa degli aggressori. I due bloccati e portati in caserma avevano in un zaino un etto di hashish già suddiviso in dosi pronte allo spaccio. Per loro si sono spalancate le porte del carcere di Lodi, dove ieri mattina sono stati sottoposti all’interrogatorio davanti al magistrato di turno che ne ha convalidato l’arresto.

 

Ferrara;donna stuprata in via Ticchioni da ubriaco Albanese

Ferrara;donna stuprata in via Ticchioni da ubriaco Albanese

E’ stata aggredita di notte in viale Cesare Battisti, nei pressi della stazione ferroviaria, da un uomo che avrebbe cercato di abusare di lei, ma è riuscita a chiedere aiuto telefonando ai carabinieri. I militari, giunti sul posto, hanno rintracciato la donna, di origine straniera e residente a Ferrara, che ha ricostruito la dinamica fornendo tutti i particolare che è riuscita a ricordare nonostante fosse ancora provata dall’episodio, avvenuto attorno alla mezzanotte e mezza.

Mentre percorreva via Ticchioni in direzione di via Battisti, la donna aveva notato una monovolume nera che stava parcheggiando in quella zona: da quella macchina è sceso un uomo che ha iniziato a chiamarla per attirare la sua attenzione. Le si è avvicinato progressivamente raggiungendola alle spalle e in quel momento ha capito che l’uomo balbettava frasi incomprensibili e ha percepito un forte odore di alcol. Vistasi raggiunta, ha chiesto all’uomo se avesse bisogno di qualcosa, ma a quel punto l’uomo l’ha abbracciata violentemente tentando più volte con la forza di baciarla. Ovviamente la donna ha tentato di sottrarsi ai baci dell’uomo allontanandosi con la testa, anche se, in un’occasione lui è riuscito a sfiorargli le labbra.

Sempre in base al racconto della donna, l’uomo non ha desistito e ha continuato a stringerla e a palpeggiarla ripetutamente nelle parti intime, arrivando a farla sbattere contro una recinzione in metallo. Riuscita in quel momento a liberarsi, la donna è scappata verso via IV Novembre in cerca di aiuto, nel tentativo di ricevere manforte da qualche automobilista di passaggio. Nessuno si è però fermato e quindi la donna si è decisa a chiamare il 112. L’uomo a quel punto, sentendo che la donna aveva chiamato le forze dell’ordine, si è allontanato.

Sulla base dei particolari riferiti dalla presunta vittima della violenza sessuale, i militari sono risaliti al proprietario dell’auto, che risultava intestata a Emin Alla, un albanese di 47 anni, regolare in Italia e incensurato, residente in via Ticchioni. Dopo averlo rintracciato presso il suo domicilio i carabinieri lo hanno fatto uscire per identificarlo e fargli alcune domande e, non appena si è palesato, la donna, ancora spaventata e in stato di agitazione, lo ha riconosciuto dichiarando di volerlo denunciare.

Accompagnato dunque presso il comando dei carabinieri di via Della Sala, data la gravità del fatto e lo stato di quasi flagranza in cui è avvenuto l’intervento, i militari hanno deciso di procedere all’ìarresto dell’uomo, informando immediatamente il pm di turno, dottor Savino che, concordando con il loro operato, ne ha disposto la traduzione in carcere dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria.