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Sci: Mondiali 2017 assegnati a St.Moritz

Sci: Mondiali 2017 assegnati a St.Moritz

SEUL, 31 MAG – St.Moritz organizzera’ i Mondiali di sci alpino 2017, Lahti ospitera’ quelli di sci nordico. Lo ha deciso il Consiglio Fis riunito in Corea del Sud. Dopo il ritiro di Cortina, pronta a rilanciarsi per il 2019, Sankt Moritz ha vinto a maggioranza assoluta al primo turno e tornera’ ad ospitare i Mondiali dopo 14 anni. Kulm e Sierra Nevada ospiteranno rispettivamente i Mondiali di volo 2016 e quelli di Snowboard e Freestyle 2017. I mondiali di sci nordico tornano in Finlandia dopo 16 anni.

 

l appennino non accenna a fermarsi oggi 31 maggio 2012 scossa di 4 grado in emilia

l appennino non accenna a fermarsi oggi 31 maggio 2012 scossa di 4 grado in emilia

Trema ancora la terra in Emilia. Senza dare tregua alle popolazioni. L’ultima, abbastanza forte, è stata registrata alle 17, tra le province di Modena e Reggio Emilia.
La magnitudo è del quarto grado della scala Richter, l’epicentro a una profondità di 5,8 km, per l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia.
L’epicentro è fra Novi (Modena) e Rolo (Reggio Emilia), ai margini della zona dove si sono registrati i danni più gravi del sisma di lunedì. La scossa è stata avvertita distintamente anche in altre aree. Veneto, mantovano e Bologna.
I Comuni entro 10 chilometri dall’epicentro sono quelli di Carpi e Novi di Modena nel modenese, Rolo, Rio Saliceto, Fabbrico e Reggiolo nel reggiano e Gonzaga e Moglia nel mantovano.

Una nuova scossa alle 20,26

Una nuova scossa è stata avvertita a Cavezzo, uno dei centri più colpiti dal sisma, alle 20,26.
Sono state 84, secondo l’Ingv, le scosse che si sono susseguite dopo la mezzanotte di oggi fra le province di Modena, Ferrara e Mantova, la zona già colpita dai sismi del 20 e 29 maggio.
In due giorni si sono registrate in quel triangolo circa 300 scosse.

30 scosse nella notte

Altre 30 scosse hanno fatto tremare la terra, invece, la notte scorsa.
La più forte, circa 3 gradi della scala Richter, ha svegliato chi l’ha avvertita. Erano, infatti, le 6 e 20 di questa mattina.
Intanto a Bologna e a Modena oggi scuole chiuse.
Sotto le due torri fino a lunedì prossimo.
Va avanti, intanto, l’inchiesta appena avviata a Modena sul crollo dei capannoni industriali.
Scatta da oggi l’aumento della benzina.

Errani commissario straordinario

Vasco Errani, presidente della Regione Emilia-Romagna, è stato nominato dal presidnte del Consiglio Mario Monti commissario per la ricostruzione.
La nomina giunge quanto mai opportuna perché si tratta di coordinare una serie impressionanti di interventi.
Il Consiglio dei ministri, inoltre, ha esteso lo stato di emergenza alle Province di Reggio Emilia e Rovigo e ha affidato ai sindaci dei Comuni colpiti dal sisma le funzioni di vicecommissari

Già 15.000 sfollati

Sono state 41, intanto, le scosse di terremoto registrate durante la notte nella zona dell’Emilia Romagna colpita in dieci giorni da due violenti sismi di magnitudo 5.9 e 5.8, che hanno causato un totale di 23 morti, un disperso e circa 15.000 sfollati.

41 scosse fino alle 5 di stamattina

Secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), delle scosse registrate dalla mezzanotte alle 5,15 di oggi la più forte è stata alle 3,54, con magnitudo 3,4 ed epicentro in prossimità dei comuni modenesi di Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro e di quello mantovano di San Giovanni del Dosso.
Ma alle 41 scosse notturne, occorre aggiungerne altre due: alle 7, 07 e alle 7,21 di questa mattina ce ne sono state altre due. La più forte è stata la prima: 3,3 scala Richter.
Attese misure dal Consiglio dei ministri che si riunisce questa mattina.

L’elenco delle vittime

Questi i nomi delle sedici vittime di ieri: a Medolla è deceduto Paolo Siclari, più altre due persone
ancora da identificare sotto le macerie dell’azienda Haemotronic.
A Mirandola sono deceduti Mauro Mantovani, Enea Grilli, Eddy Borghi, Vincenzo Iacono e Hou Hongli, cittadino cinese.
A Cavezzo le vittime sono Iva Contini, Daniela Salvioli ed Enzo Borghi.
A Concordia è morto Sergio Cobellini.
A Rovereto di Novi il parroco don Ivan Martini.
A San Felice hanno perso la vita Gianni Bignardi, Mohamad Azarg e Kumar Pawan.

Sotto le macerie a Medolla

Non ce l’ha fatta, è morto anche il quarto operaio rimasto sotto le macerie all’Haemotronic di Medolla.

Un bilancio tragico: 16 morti, un disperso

È un bilancio tragico oltre ogni dire quello delle scosse di terremoto che martedì 29 maggio hanno ancora sconvolto Bologna e l’Emilia. Alla fine di una giornata durrissima e tesa i morti accertati sono 17, i feriti 350, 13.000 gli sfollati.
Peggio che nella notte del 20 maggio, quando il sisma colpì per la prima volta.
Nel corso della giornata si sono succedute scosse una più forte dell’altra.
E per l’Ingv non è ancora finita. Altri sommovimenti della stessa forma – afferma un comunicato – potranno ancora verificarsi.

Una donna salvata a Cavezzo

Una donna è stata appena estratta viva dalle macerie a Cavezzo, uno dei comuni più colpiti dalle scosse di oggi. Lo si apprende dai Vigili del Fuoco.
Caricata in ambulanza intorno alle 21, lo donna, che ha 65 anni, è stata portata in un ospedale di Modena. E’ rimasta vittima di una premura: era infatti rientrata in casa, in un palazzo di quattro piani via Primo Maggio, nel centro storico distrutto di Cavezzo, per recuperare alcuni indumenti dopo la scossa delle 9 del mattino. Poi il crollo che l’ha travolta. Il palazzo, si apprende, si è interamente sbriciolato. La donna si è salvata perché protetta dalla spalliera del letto.

L’ultimo bilancio della Protezione civile

di 16 vittime, un disperso e circa 350 feriti l’ultimo bilancio ufficiale del sisma di questa mattina in Emilia-Romagna diffuso dalla Protezione civile.
“Il sistema di risposta attivato dal Dipartimento della Protezione Civile è pienamente operativo, potenziando quello già esistente in seguito al sisma del 20 maggio”, precisa una nota.
“L’istituzione di un altro Centro Coordinamento Soccorsi a Bologna – ha fatto sapere la Protezione civile – va a potenziare il modello d’intervento attivato sul territorio.
Le Organizzazioni Nazionali e Regionali di volontariato di Protezione Civile hanno messo a disposizione ulteriori moduli assistenziali, posti letto e servizi. Oltre ad un ampliamento del 20% della capacità ricettiva delle aree di accoglienza già attivate”.

8 carrozze delle Ferrovie

Le Ferrovie dello Stato e Nucleo Genio Ferrovieri hanno messo a disposizione 8 carrozze che arriveranno in serata nel comune di Crevalcore per ospitare circa 400 persone. Conseguentemente sono stati attivati risorse e mezzi per ospitare oltre 4.000 persone da assistere nelle strutture campali. Sempre da stasera saranno disponibili ulteriori posti in strutture alberghiere grazie al potenziamento degli accordi tra la Regione Emilia Romagna e le associazioni di categoria degli albergatori. Al lavoro nelle zone colpite duramente dal sisma sono circa 4.000 unità e 760 mezzi del sistema di Protezione Civile. “Tutte le strutture operative stanno lavorando per assicurare alla popolazione coinvolta la massima assistenza – conclude la protezione civile – e ridurre i disagi di un evento che ha severamente colpito i cittadini ed il territorio”.

Una tragedia che si è aggravata di ora in ora

Le vittime salgono a 11: questo il nuovo tragico bilancio della nuova fortissima scossa di terremoto, da 5,8 della scala Richter, praticamente della stessa intensità di quella che ha devastato diversi centri dell’Emilia nella notte tra sabato e domenica 20 maggio, avvertita poco prima delle 9 in Emilia, a Milano e in diversi centri del Nord.
L’epicentro è a Medolla, vicino a Carpi, nel modenese. Secondo l’Ingv le scosse sono state due: una alle 9 di stamattina, di intensità maggiore, e l’altra alle 9,09 di 4 gradi Richter.

Nuove scosse alle 12,56 e alle 13

Alle 12,56 c’è una nuova, fortissima scossa pari a 5,3 di magnitudo. Con epicentro sempre nel modenese.
Ancora, una seconda alle 13, avvertita da Bologna a Milano. Anche questa è durata diversi secondi. Molte persone sono scese in strada. L’epicentro è a Novi di Modena, profondità 11 km.

Ecavuati i Comuni di Bologna e Modena

In via precauzionale, sono stati evacuati i Comuni di Modena e Bologna (Palazzo d’Accursio).

Alle 14.30 si terrà una conferenza stampa nel Cortile del Pozzo di Palazzo d’Accursio. Lo riferisce una nota del Comune. Personale fuori dagli uffici anche in Regione.

Le 11 vittime: anche un parroco

Il nuovo bilancio delle vittime – 11 – è stato comunicato dalla Regione Emilia Romagna. i decessi si sono verificati tutti nel modenese: a Mirandola, San Felice, Concordia, Finale, Novi, Cavezzo, Medolla e Cento.
Il sindaco di San Felice sul Panaro dichiara a SkyTg24 che ci sono delle persone sotto le macerie.  Tre morti si contano a San Felice, nel crollo della azienda Meta, 2 a Mirandola, 1 a Concordia, 1 a Finale.
Tra loro c’è anche il parroco di Rovereto di Novi (una frazione vicino Carpi), travolto dal crollo di una trave in chiesa. L’ultima è una donna morta a Cavezzo.

Crollano altri capannoni: muoiono 3 operai

Tra le altre vittime, tre operai sono morti per il crollo di un capannone industriale a San Felice sul Panaro; e sempre sotto le macerie di un capannone hanno perso la vita due persone a Mirandola, dove è crollato il duomo (nella foto).

Treni: riaperte le linee

La scossa di terremoto ha anche causato deviazioni alla circolazione ferroviaria interrotta alla stazione di Bologna. Alle 12,40, Trenitalia ha annunciato di aver riaperto tutte le linee.

Si parla di una nuova faglia

La gente, spaventata, si è riversata nelle strade, le comunicazioni sui cellulari sono andate in tilt.
Si parla di nuovi crolli nelle zone già colpite. Vi sarebbero anche alcuni feriti, ma le notizie sono ancora incerte.
Gli esperti parlano di una nuova faglia dopo quella del 20 maggio.

A Bologna negozi svuotati

Nel centro storico di Bologna la scossa è stata avvertita in tutta la sua forza. I negozi si sono svuotati. Commesse, commessi e chi doveva fare a spesa si sono riversati in strada, dove i lampioni dell’illuminazione pubblica hanno continuato a tremare per più di dieci secondi.
Il movimento è sembrato di tipo ondulatorio e lo spavento è stato grande.

Nuovi crolli a Mirandola, Finale Emilia e San Felice sul Panaro

Nuovi crolli si sono registrati a Mirandola, Finale Emilia e San Felice sul Panaro, paesi già colpiti dalla scossa del 20 maggio. A Mirandola sarebbe crollato il duomo. È crollata anche la torre di San Felice sul Panaro.
Sono in corso le verifiche dei vigili del fuoco e della Protezione civile.
In diverse zone dell’Emilia la rete telefonica e quella cellulare sono fuori uso.

Avvertita in tutto il Nord

Il terremoto è stato sentito con forza anche in Lombardia, nel Veneto, in Toscana e anche Friuli Venezia Giulia. L’epicentro, a quanto pare, è nel modenese. Il capo della Protezione civile dell’Emilia-Romagna, chiamato da Radio24, parla di “alcuni feriti”, mentre sono già stati segnalati crolli nelle zone già colpite.
A Bologna c’è preoccupazione anche per il Santuario della Madonna di San Luca.
Nei giorni scorsi, infatti, si è formata una crepa sulla cupola del monumento.
Sia dalla soprintendenza regionale ai beni culturali sia dalla Curia arrivano però rassicurazioni: “Non c’è nessun allarme per la tenuta del santuario, è stabile”, precisa Monsignor Arturo Testi, rettore della Basilica e vicario arcivescovile. “Potrebbe trattarsi di vecchie lesioni riaperte”, ipotizza Paola Grifoni, soprintendente di Bologna.

Oltre 500 scosse in una settimana

Altre 11 scosse nella notte in Emilia, la più forte di intensità 2,3 della scala Richter. Nulla di grave, ma la terra continua a tremare.
Nella notte di domenica era stata registrata la scossa numero 500 e durante la mattinata di ieri lo sciame sismico è prseguito inesorabile con piccole scosse di assestamento circa ogni mezz’ora (la più forte, con magnitudo 2.9, alle 8.33). Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia dall’inizio della sequenza, cioè dalla notte tra il 19 e il 20 maggio, gli eventi di magnitudo superiore a 5 sono stati 3 (qui la lista dei terremoti registrati); quelli con magnitudo tra 4.0 e 4.9 sono stati in totale 15.
L’Istituto ha anche predisposto nelle zone colpite, tra Ferrara e Modena, una rete di rilevazione sismica mobile per meglio cogliere anche le innumervoli scosse che si attestano attorno a magnitudo 2. Secondo gli esperti lo sciame proseguirà ancora per settimane e non sono escluse nuove scosse di una certa consistenza, seppure dovrebbe essere molto improbabile che se ne verifichino della magnitudo che ha provicato i crolli in diverse località dell’Emilia.

Intanto gli sfollati, ormai a una settimana esatta dal sisma, hanno raggiunto quota 7.000. Nel pomeriggio di oggi si terranno i funerali di due degli operai uccisi nel crollo dei capannoni nel ferrarese.

ore 9.1 l appennino ha creato sisma in emilia di 5.9 del 29 maggio 2012

ore 9.1 l appennino ha creato sisma in emilia di 5.9 del 29 maggio 2012

TERREMOTO EMILIA-ROMAGNA: ECCO COSA STA SUCCEDENDO ALLA PIANURA PADANA – Un mese di scosse a ripetizione, anche molto forti, per il movimento degli Appennini che si dirigono verso Nord di alcuni millimetri l’anno e che con il tempo si ricongiungeranno alle Alpi schiacciando la Pianura Padana. E’ la motivazione della ripresa dell’attività sismica in Emilia secondo Claudio Eva, sismologo dell’Università di Genova e direttore del GNDT (Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti). Tre le scosse registrate stamattina: alle 9, alle 10.24 e poco prima delle 13. Il terremoto non lascia tregua e mette a dura prova i nervi delle popolazioni colpite dal sisma diversi giorni fa, ma anche le grandi città come Milano dove soprattutto negli edifici più alti le scosse di terremoto si sono sentite distintamente. Purtroppo si registrano dei morti nelle zone colpite e ingenti danni agli edifici già pericolanti. Ma cosa sta succedendo alla Pianura Padana? Che pericoli ci sono che si verifichino altre scosse di terremoto?

Quali sono le faglie interessate da questa scossa di terremoto?

Nella zona epicentrale è presente tutta una serie di fratture conosciute come le Pieghe emiliane, e in particolare la Dorsale ferrarese, che si estende in tutta la zona, da Ferrara al Mantovano sull’asse da Ovest verso Est. L’attività sismica dei giorni scorsi, a partire dal terremoto principale, è stata totalmente concentrata lungo questa fascia e la scossa di oggi non fa eccezione.

Ritiene possibile che si sia aperta una nuova faglia?

Preferisco parlare della riattivazione di una struttura che era precedentemente quiescente.

Che cosa ci dobbiamo aspettare dalle scosse di assestamento?

Le scosse di assestamento continueranno ancora per lungo tempo nell’area in cui hanno già colpito. Io temo fortemente che per almeno un mese avremo attività sismica che imperverserà colpendo costantemente in quell’area. Finora si sono già verificate tra le 12 e le 15 scosse.

Quali rischi si corrono per le scosse di assestamento?

L’attività in corso sta ulteriormente danneggiando le strutture già lesionate in questi giorni da parte della sequenza sismica, in particolare dalle due scosse principali di magnitudo 5.1 e 5.9. Per quanto riguarda l’attività sismica a livello nazionale, è possibile ovunque e prevedere dove potrà avvenire il prossimo terremoto è estremamente complesso. Il GNDT sta quindi valutando costantemente quanto sta avvenendo in quest’area e la sta tenendo costantemente monitorata per capire meglio quali sono i meccanismi che si stanno generando in una zona che è stata silente per circa 300-400 anni.

 

 

Prodotti tradizionali dalle montagne della Transilvania tra neve e misteri

Prodotti tradizionali dalle montagne della Transilvania tra neve e misteri

La montagna Transilvana, con i suoi paesaggi ancora incontaminati, un’aria pulita e molti pascoli, è una zona ideale per la pastorizia e di conseguenza per la produzione di formaggi e latticini. In Romania si assiste ad uno sviluppo molto intenso delle attività turistico-ricettive, soprattutto in quelle zone come la Transilvania e in particolare la zona di Bran, ricche di bellezze naturali e paesaggistiche. Accanto alle attività più comuni delle aziende agricole si affiancano quindi anche le iniziative di multifunzionalità sostenute dalla PAC. In queste aziende è possibile assaggiare prodotti tipici confezionati ancora in modo tradizionale, una genuinità che è parte integrante dei sapori della cucina rumena.

 

 

 

il Coni premia giovanni zazzaro il giovane talento dello sci

il Coni premia giovanni zazzaro il giovane talento dello sci

Le Olimpiadi, per ora, sono un sogno, un traguardo lontano nel tempo. Oggipuò al massimo puntare ai giochi invernali giovanili in programma nel 2016 quando avrà l’età richiesta per parteciparvi. L’atmosfera della competizione a 5 cerchi, però, Giovanni Zazzaro l’ha iniziata ad assaporare venerdì scorso quando è stato tra i protagonisti della conferenza stampa di presentazione del volume “Napoletani alle Olimpiadi” scritto dal giornalista Adriano Cisternino.

 

Presso il Salone dei Trofei del Circolo Nautico Posillipo il Coni partenopeo ha consegnato una coppa allo sciatore puteolano che, in questa stagione, s’è ottimamente distinto in campo italiano ed internazionale (campione italiano nella categoria ragazzi – nello slalom, titolo regionale del Lazio – l’Orsello Cup, vittoria nella gara nazionale – specialità gigante – del Pinocchio (importante kermesse giovanile), 2° nello slalom italiano ed anche in quello internazionale, 1° nel gigante). “E’ stata una bella serata, specialmente perché c’erano molti campioni, diversi dei quali li ho seguiti ed ammirati in tv – commenta il 13enne atleta flegreo – Ho avuto un riconoscimento che dedico alla mia famiglia, all’allenatore ed a tutti gli amici che mi sono stati vicini e mi hanno sempre sostenuto. E’ stato un premio inaspettato sul quale posso raccontare un piccolo aneddoto. Circa un mese fa mio padre ricevette la comunicazione ufficiale del Coni e non mi disse nulla perché voleva farmi una sorpresa, ma la soddisfazione era talmente grande che, dopo pochi giorni, mi rivelò la bella notizia”. Una news che ha inorgoglito nonno Giovanni, mamma Antonella, le sorelle Maria e Lorenza, ed il fratello Sabino. Con tutti loro, passati gli ultimi impegni scolastici, si godrà un periodo di meritato riposo prima della nuova impegnativa annata agonistica. “Il calendario ufficiale sarà stilato a novembre – spiega – Vorrei partecipare a una decina di gare, tutte concentrate in poco più di un mese. Dovrò arrivarci al meglio perché sogno di vincerle tutte. Per tentare questa impresa dopo le vacanze mi allenerò duramente sugli sci (in estate sui ghiacciai del Trentino), in palestra ed in bici per rafforzare la parte superiore del corpo”.

 

montagne dellaTransilvania,terre fertilissime,ricchi di risorse naturali (sale, metalli preziosi e “oro!”)

montagne dellaTransilvania,terre fertilissime,ricchi di risorse naturali (sale, metalli preziosi e “oro!”)

la catena montuosa o montagne della transilvania sono sconosciute agli occhi dell italia degli imprenditori di francia germania e spagnoli,chi sente parlare di transilvania subito ci viene in mente il conte dracula vlad tepes che impalava gli invasori turchi islamici o ci viene in mente le belle strutture di sci sulla neve.La Transilvania come ben sapete non è solo sci neve o dracula! ma per chi non sapesse è molto speciale per aver moltissimo oro metalli prezioni sale,persino moltissimo rame ancora non quantificabile come numero percentuale.Il problema della regione Transilvania composta da montagne molto alte è che forse il govenro o la classe politica non informa sulla realta della vera ricchezza che detiene nel sottosuolo come se ci fosse una forte paura che vengano gli americani o canadesi a sfruttare o inquinarel ambiente vergine delle montagne dei carpazi.

La Transilvania montagne dove non possiamo limitarci solo a conoscere le stazioni di sci per neve ma possiamo anche davvero spronare la classe politica a usufruire tali ricchezze ingenti per sfamare i piu bisognosi della regione dei carpazi

 

Meteo pazzo: neve a Bolzano Freddo e vento in mezz’Italia

Meteo pazzo: neve a Bolzano Freddo e vento in mezz’Italia

Neve in montagna e temperature in picchiata: è un inaspettato «colpo di coda» dell’inverno quello che ha interessato il Veneto, segnato anche da piogge specie in pianura. La neve ha interessato le alpi venete sopra i mille metri, toccando con una spolverata anche località come Cortina, e l’Altopiano di Asiago, nel vicentino. Attorno ai 2.000 metri la coltre di neve fresca ha toccato punte fino a 38 centimetri, con un massimo di 38 a Col di Baldi, sopra Alleghe. Le temperature sono sei gradi sotto le medie stagionali, con -15 in Marmolada a 3.256 metri. In altre località montane la minima è scesa sotto lo zero. In pianura, invece, le minime sono state attorno agli 8 gradi centigradi. Giovedì è previsto un miglioramento con le massime in aumento

 

 

L’appennino non sta ferma,nuova scossa di 4.3 in emilia romagna

L’appennino non sta ferma,nuova scossa di 4.3 in emilia romagna

La terra continua a tremare nel modenese. Nella notte le scosse si sono susseguite senza sosta. La più forte, di magnitudo 2.7 Richter, è stata registrata alle 6.45. Secondo i dati dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia, l’epicentro è ancora una volta tr a Finale Emilia (Modena) e Sant’Agostino (Ferrara). Prima, alle 4.44, un’altra scossa, di magnitudo 2,7, aveva fatto sobbalzare ancora una volta il Modenese. Alle 7,51 di questa mattina la terra ha ancora tremato. La scossa è di magnitudo 2,2 con epicentro fra San Felice sul Panaro e Finale Emilia. In tutto, secondo i sismologi, dalle 20 di ieri sera alle 7 di stamattina le scosse di bassa e media intensità sono state ben 58.
La tensione nelle tendopoli e tra chi trova rifugio nelle auto aumenta con il passare del tempo. Alla scossa delle 7,51 ne sono seguite altre sette, le più forti sono state pari a magnitudo 2.9 Richter e sono state registrate alle 8.33 e alle 10.53. Tre scosse in rapida successione sono state registrate alle ore 18.29 e 18.37 e hanno scosso ancora una volta Finale Emilia. La prima di magnitudo 2,8 Richter, con una profondità di 7,4 chilometri, ha interessato principalmente Finale, mentre la seconda di magnitudo 2,2 si è fatta sentire anche nei comuni di Camposanto e San Felice sul Panaro. Più intesa la terza scossa di magnitudo 3.2 che ha interessato gli stessi comuni alle 18.46. La paura tra le persone colpite dal sisma aumenta. I più temono di essere dimenticati dal governo e dalla politica, sospettano che non appena si spegneranno i riflettori mediatici sul terremoto del 20 maggio si ritroveranno senza possibilità di ricostruire quello che avevano, senza aiuto.

Rischio sismico da rivedere
Intanto i geologi rivedono la sismicità della regione Emilia Romagna, pensano a nuove mappature del territorio, osservano con attenzione il fenomeno della liquefazione delle sabbie che è stato osservato e studiato nei terremoti giapponesi di 7-8 gradi della scala Richter. Come hanno fatto sapere gli esperti un nuovo forte sisma potrebbe riacutizzare il fenomeno. Ma la preoccupazione si estende. Ora il presidente dell’Ordine dei geologi del Veneto, Roberto Cavazzana, si dice preoccupato anche per il Polesine e ritiene urgente rivedere la mappa del rischio sismico. “Il terremoto in Emilia ha messo in evidenza che le valutazioni sulla sismicità in Veneto devono essere aggiornate”. Cavazzana ha già in programma, per la prossima settimana, un volo aereo sul Polesine per verificare i danni nelle zone colpite del sisma del 20 maggio scorso. “Il Veneto ha una sismicità abbastanza diffusa – spiega ancora – finora i territori della bassa pianura veneta, come il Polesine, la bassa padovana e anche il veneziano, erano considerati a bassa sismicità”.

 

ENEL, RIMBORSI IN ARRIVO‎ PER EMERGENZA NEVE DI FEBBRAIO

ENEL, RIMBORSI IN ARRIVO‎ PER EMERGENZA NEVE DI FEBBRAIO

Sono disponibili i rimborsi agli utenti della rete Enel che hanno subito i disservizi causati dalle eccezionali nevicate dello scorso febbraio. Lo rende noto l’Unione Nazionale Consumatori di Benevento. Si tratta di un importo complessivo di 70 milioni di euro distribuiti a seconda della durata del disservizio. Gli importi vanno da 30 a 300 euro per le utenze domestiche e da 150 a 1.000 euro per le piccole utenze non domestiche (negozi, laboratori fino a 100 kW di potenza). Per le utenze industriali si può arrivare invece fino a 6mila euro, a seconda della potenza contrattuale. Beneficeranno del rimborso gli utenti serviti da una linea elettrica interessata da una interruzione di almeno 8 ore nei comuni con più di 50.000 abitanti, 12 ore nei comuni tra 50.000 e 5.000 abitanti e più di 16 ore nei comuni più piccoli. I rimborsi verranno accreditati automaticamente in bolletta, dalle rispettive società di vendita, senza la necessità di alcuna richiesta. Le società di vendita Enel (Enel Servizio Elettrico per il mercato di maggior tutela ed Enel Energia per il mercato libero) hanno già emesso nei giorni scorsi  il 90% delle fatture con gli indennizzi e completeranno l’operazione entro le prossime settimane. Si ricorda che i rimborsi sono previsti dalla delibera 198/11 dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, nel caso di interruzioni della fornitura  di particolare durata, indipendentemente dalle cause e dalla responsabilità delle interruzioni stesse. Per maggiori informazioni e per eventuali problematiche in merito contattare lo sportello dell’Unione Nazionale Consumatori di Benevento.

 

Piergiorgio, il pilota trentino che salva la gente sull’Everest (montagne)

Piergiorgio, il pilota trentino che salva la gente sull’Everest (montagne)

24 maggio 2012 – Questa volta a costringerlo alla resa non sono state le condizioni atmosferiche. No, questa volta ha dovuto alzare bandiera bianca a causa del sovraffollamento della vetta più alta del mondo. Sembra una notizia-bufala, invece è tutto vero. L’alpinista bergamasco Simone Moro ha rinunciato definitivamente alla salita senza ossigeno della cima dell’Everest, nonché all’ambita traversata Everest-Lhotse proprio per l’eccessiva presenza di appassionati, come ha spiegato lo scalatore al sito montagna.tv: «Salire adesso è pazzesco. Ci sono troppe persone che in queste ore affollano la via normale di salita».

Moro avrebbe dovuto raggiungere il campo 3 al Colle sud, sulla via normale e tentare la vetta. Invece è rientrato al campo base. «Sarà un disastro – ha proseguito l’alpinista orobico – . C’erano 210 persone sulle corde fisse che salivano. Impossibile superare, erano lentissimi. È impossibile per me tentare la scalata senza ossigeno, con quella fila impressionante prevedo incidenti. Ho visto gente totalmente impreparata, che non sa mettere il Jumar nelle corde fisse e ad ogni modo chiamava lo sherpa per farselo togliere e rimettere a monte. Mi dispiace molto. Stavo benissimo, niente mal di testa, ma avere 210 persone davanti o sotto quando scendi è un suicidio. Significa stare fermo per delle ore e congelamenti assicurati. Sembrano tutti impazziti per l’Everest, ma il livello è spesso vergognoso. La mia comunque non vuole essere una lamentela. L’Everest è di tutti e quella gente paga e crea business in Nepal, ma la traversata dovrò tentarla in autunno o in un altro momento. Adesso è pazzesco. Ci sono morti ovunque». Moro stava salendo insieme ai fratelli altoatesini Hans Peter e Helmut Karbon, che volevano filmare la scalata. Secondo i programmi avrebbero dovuto arrivare in vetta oggi, poi avrebbero cercato di recuperare il corpo di un’alpinista morta in quota e se fossero rimaste le forze, Moro avrebbe tentato la traversata Everest-Lhotse. Ora l’alpinista bergamasco dovrà aspettare la primavera. Il sogno rimane quindi nel cassetto, «rimandato a tempi migliori».