Autore: Ufficio Stampa Newspower

TROFEO PAMPEAGO: IMMANCABILE “CRONO”. DA TESERO AL MITICO PASSO PER LA STORIA

TROFEO PAMPEAGO: IMMANCABILE “CRONO”. DA TESERO AL MITICO PASSO PER LA STORIA

“La salita che da Tesero porta a Pampeago, anche se relativamente breve, presenta notevoli pendenze e impone un buon grado di preparazione”. Questa, in sintesi, la definizione di una delle Grandi Salite del Trentino rimasta nella memoria degli appassionati di ciclismo e nella storia dei grandi faticatori del pedale, pronta – il 15 settembre – a far tornare in sella i corridori in vista dell’ottava edizione del Trofeo Passo Pampeago. L’US Litegosa di Panchià e lo Ski Center Latemar predisporranno un evento da non perdere, ed i grimpeur lo festeggeranno ritrovandosi a competere come i ‘giganti’ del Giro d’Italia, pedalando anche in e-bike, novità assoluta del 2019. Quella di Pampeago è una salita perfetta per effettuare una cronoscalata, partendo da Tesero e giungendo sino al Passo di Pampeago completando 10.5 km totali e 1.019 metri di dislivello. Le imprese di Pantani risuonano epiche in Val di Fiemme, come quando nel 1999 completò una delle sue ultime opere d’arte in bicicletta. L’attacco degli scalatori è impetuoso ma i chilometri scorrono lenti, senza possibilità di respirare, ma godendosi una fatica che fa sentire campioni. Anche “el Diablo” Chiappucci e “Gibo” Simoni hanno incasellato Pampeago nel proprio curriculum, tra i pascoli, i prati e le cime dolomitiche a fare da sfondo ad una contesa senza pari. Per ben cinque edizioni il Giro d’Italia è passato da Pampeago, nel 1998 partendo da Selva di Val Gardena (18.a tappa) quando vinse il russo Pavel Tonkov, nel 1999 da Castelfranco Veneto (19.a tappa) Marco Pantani si prese una bella rivincita, passando al 2003 (14.a tappa) da Marostica con Gilberto Simoni protagonista, chiudendo con un’altra 14.a tappa (2008) da Verona con Emanuele Sella vincitore a Pampeago e nel 2012 infine da Treviso in occasione della 19.a tappa conquistata dal ceco Roman Kreuziger. La prova sarà valida per la Südtirol.Berg.Cup e il comitato informa gli appassionati che pasta party e premiazioni si svolgeranno all’hotel Scoiattolo di Pampeago.

Per info ed iscrizioni uslitegosa@gmail.com e www.latemar.it  

LAURA ROGORA IN FINALE AI MONDIALI ARCENSI. ELETTI I MAGNIFICI 8 LEAD, GINÉS LOPÉZ DA URLO

LAURA ROGORA IN FINALE AI MONDIALI ARCENSI. ELETTI I MAGNIFICI 8 LEAD, GINÉS LOPÉZ DA URLO

Laura Rogora

Campionati Mondiali Giovanili di arrampicata sportiva fino al 31 agosto ad Arco
Oggi in gara Youth A e Junior f, Rogora c’è e si qualifica da primattrice
Youth A femminili con Nika Potapova qualificata su Hirano e Douady
Youth A maschili con Alberto Ginés López al top

Oggi, ai Campionati Mondiali di arrampicata sportiva che si terranno ad Arco fino al 31 agosto, si sono svolte le semifinali lead delle categorie Youth A m/f e Junior femmine capitanate da Laura Rogora, in vista delle finali tra qualche ora al Climbing Stadium della località trentina.
La romana ha entusiasmato in qualifica ottenendo un 45 lungo una via difficile e qualificandosi come prima nettamente davanti alle altre atlete, la seconda infatti, la francese Nolwenn Arc (un nome un perché qui ad Arco…), ha ottenuto un 37+, mentre la terza miglior classificata, la statunitense Brooke Raboutou, un 30+. Risultati non troppo rilevanti, perché tutto potrebbe essere stravolto in finale (vedi l’abbandono di Filip Schenk a causa di una lesione al dito nella giornata di ieri), ma le sensazioni sono buone per la nostra fuoriclasse.
I più giovani Youth hanno visto invece una poderosa performance di Alberto Ginés López (top), ad aumentare il tasso di latinità in parete dopo il dominio dei giapponesi nella giornata di ieri. Secondo l’americano Colin Duffy (47+), serio candidato ad un piazzamento a podio, e terzi a pari merito i nipponici Hidemasa Nishida ed Ao Yurikusa. A fare un’ottima impressione anche l’azzurro Davide Marco Colombo, unico della truppa italiana a qualificarsi (42+). L’ucraina Nika Potapova (50+) si è invece imposta al femminile sulla giapponese Natsumi Hirano (48+) e sulla transalpina Luce Douady (45).
Gli occhi saranno tutti puntati su di lei, ma Laura Rogora non sembra sentire la pressione, sfoggiando il consueto sorriso smagliante al termine di ogni prova, sperando però che stavolta quel sorriso possa portarla sul tetto del mondo.

Info: www.ywcharco2019.it

Semifinali Lead – Youth A maschile
1 Ginés López Alberto ESP; 2 Duffy Colin USA; 3 Yurikusa Ao JPN; 3 Nishida Hidemasa JPN; 5 Colombo Davide Marco ITA; 6 McArthur Hamish GBR; 7 Jenft Paul FRA; 8 Waller Zander USA

Semifinali Lead – Youth A femminile
1 Potapova Nika UKR; 2 Hirano Natsumi JPN; 3 Douady Luce FRA; 4 Egli Zoé SUI; 5 Michalkova Vanda SVK; 6 Pouget Camille FRA; 7 Phillips Emily GBR; 8 Rauth Jana AUT

Semifinali Lead – Junior femminile
1 Rogora Laura ITA; 2 Arc Nolwenn FRA; 3 Raboutou Brooke USA; 4 Adamovska Eliska CZE; 5 Dörffel Lucia GER; 6 Higuchi Yuka JPN; 7 Grossman Natalia USA; 8 Pötzi Mattea AUT

GIAPPONE SUL TETTO DEL MONDO LEAD AD ARCO. ORIANE BERTONE “ENFANT PRODIGE”, OUT SCHENK

GIAPPONE SUL TETTO DEL MONDO LEAD AD ARCO. ORIANE BERTONE “ENFANT PRODIGE”, OUT SCHENK

Campionati Mondiali Giovanili di arrampicata sportiva fino al 31 agosto ad Arco
Problema ad un dito per l’azzurro Schenk, via libera per Tanaka tra gli Junior lead
Bertone: stella dalla doppia cittadinanza, Koike seconda e terza Totkova
Youth B a Sekiguchi, Uemura e Yoshida, domani tornano in gara Youth A e Junior f, Rogora c’è

“In semifinale mi sono fatto male al dito e purtroppo non posso continuare. All’inizio della via ho sentito dolore, non c’è ancora una diagnosi precisa. Peccato perché mi ero preparato al meglio e le vie erano bellissime, il mio Mondiale termina qui”. Sono le parole di Filip Schenk, superlativo anche quest’oggi al Climbing Stadium di Arco agguantando il secondo posto in semifinale lead, accedendo così alla fase conclusiva dei Campionati Mondiali Giovanili di arrampicata, ma purtroppo l’altoatesino non ha potuto competere in finale e non potrà nemmeno concludere una cavalcata iniziata nel migliore dei modi nelle altre specialità speed e boulder.
Si sono così infrante le speranze azzurre di conquistare una medaglia oggi ad Arco, ma a dare spettacolo ci hanno pensato i giapponesi, occupando tutte e tre le prime posizioni nella categoria Youth B, un successo frutto del numero di palestre e di appassionati – ha commentato un addetto ai lavori della nazionale nipponica, e forse anche della loro costituzione fisica e forza mentale, fatta di fibre forti come quelle dei campioni di arti marziali, e di spirito. Junta Sekiguchi trionfa così su Haruki Uemura e Satone Yoshida negli Youth B maschi, e Shuta Tanaka fra gli Junior su Sohta Amagasa, terzo un francese, Alistair Duval, come transalpina è stata anche la vincitrice della categoria Youth B, la quattordicenne Oriane Bertone, la quale ha un po’ d’Italia nel sangue visto il padre Stefano originario di Torino. Seconda un’altra giapponese, Hana Koike, terza la bulgara Aleksandra Totkova.
Peccato per Schenk e per l’Italia, ma le finali odierne sono state comunque elettrizzanti, sotto la regia organizzativa di SSD Arrampicata Sportiva Arco, con un testa a testa tra Sekiguchi e Uemura e il vincitore a raccontare un curioso aneddoto, spiegando come abbia iniziato ad arrampicare: “Vedendo il programma televisivo Ninja Warrior, volevo fare qualcosa di simile”.
La vita di Stefano Bertone è piena di sorprese, sposa una francese e nasce Oriane, ottiene un posto per insegnare nell’isola di Riunione e vi si trasferisce. Un ambiente molto particolare con settori di basalto per cui ci sono molti boulder, molti blocchi, e da lì Oriane iniziò una graduale ma inarrestabile corsa che l’ha portata, a soli quattordici anni, sul tetto del mondo. Un risultato lead inaspettato, vista la passione ‘boulder’ di Oriane, volto europeo che inevitabilmente si contrappone agli asiatici in questa spettacolare dieci giorni arcense. E tra pochi giorni ci saranno le finali boulder, sognare non costa nulla per un’atleta al primo anno nel circuito internazionale.
Domani si replicherà al Climbing Stadium con le categorie Youth A e Junior femmine, in mattinata con le semifinali e nel tardo pomeriggio con le finali. Le domeniche ad Arco sono “col botto”.

Info: www.ywcharco2019.it

Finali Lead – Youth B maschile
1 Sekiguchi Junta JPN Top; 2 Uemura Haruki JPN Top; 3 Yoshida Satone JPN 49+; 4 Baudrand Oscar CAN 44+; 5 Oddi Lucas USA 44+; 6 Roberts Toby GBR 44+; 7 Vályi Gergő HUN 44+; 8 Maniakin Illia UKR 42+

Finali Lead – Youth B femminile
1 Bertone Oriane FRA 42.5+; 2 Koike Hana JPN 42.5; 3 Totkova Aleksandra BUL 40; 4 Chi Norah USA 39; 5 Nakagawa Ryu JPN 38+; 6 Morgan Gwen GBR 34+; 7 Warenski Emilia AUT 32+; 8 Noh Heeju KOR 29+

Finali Lead – Junior maschile
1 Tanaka Shuta JPN 48; 2 Amagasa Sohta JPN 46+; 3 Duval Alistair FRA 43; 4 Peeters Harold BEL 39+; 5 Konishi Katsura JPN 37+; 6 Clémence Julien SUI 34+; 7 Linacisoro Molina Mikel Asier ESP 6

LIVIGNO: IL PALIO DELLE CONTRADE È UN SUCCESSO. SIMONE URBANI E CONSUELO CONFORTOLA SU TUTTI

LIVIGNO: IL PALIO DELLE CONTRADE È UN SUCCESSO. SIMONE URBANI E CONSUELO CONFORTOLA SU TUTTI

Una vera e propria passerella per i rappresentanti delle 8 contrade di Livigno
Atleti di spicco e tanta euforia dopo la 1K Shot
C’erano anche Don Stefano Ferrari e Mons. Giuseppe Longhini
Gran lavoro e tanti complimenti al comitato Palio delle Contrade

La spettacolare “1K Shot” di Livigno ha di fatto scaldato i motori per l’edizione 2019 del Palio delle Contrade, un’antica sfida che vede i contradaioli livignaschi gareggiare sulla pista di 1 km realizzata con la neve dello snowfarming.

Otto le contrade rappresentate, Centro, Comunin Pemont, Forcola, Ostaria, Plan da Sora, Saroch, Teola e Trepalle, in un confronto che ieri ha divertito il folto pubblico a lato pista dalle 20.30 fin quasi a mezzanotte.
Le bandiere in rappresentanza delle otto contrade sono state portate dai coscritti del 2000 di Livigno e Trepalle, mentre la fiaccola dai ragazzi dello sci club Livigno, i quali hanno sfilato lungo tutta la pista fino in zona d’arrivo, nella piazza del comune, salutati dal sindaco Damiano Bormolini che ha dato ufficialmente il via al Palio delle Contrade 2019 con l’accensione del braciere alle ore 20.30.

Il “Palio” vuole essere anche una passerella per i tanti costumi conservati con grande “devozione” di anno in anno e per gli sci d’epoca di pregevole valore, per taluni con un pizzico di goliardia ma sempre con il grande onore di rappresentare la propria contrada. Così le varie formazioni hanno schierato anche campioni e campioncini di ieri e di oggi.

La gara in sè è stata vinta da Simone Urbani, ex azzurro e atleta del Livigno Team col tempo di 1’12”242, il quale ha preceduto altri nomi di spicco come Thomas e Nicholas Bormolini e Paolo Rodigari. Al femminile invece l’ex atleta dello Sci Club Livigno e successivamente del Comitato Alpi Centrali Consuelo Confortola con un bel 1’40”042 si è presa il lusso di mettersi dietro la grande campionessa livignasca Marianna Longa.
Tra i tanti personaggi non sono passati inosservati Don Stefano Ferrari e Mons. Giuseppe Longhini: i loro tempi di gara sono nel pieno rispetto dello spirito decoubertiano, come la maggior parte dei contradaioli. Un grande ringraziamento va ai concorrenti “non più giovanissimi” che sono le perle preziose del nostro palio – affermano gli organizzatori.

Gran lavoro dei volontari e del comitato organizzatore, ripagati dal successo dell’evento. Ora si attende con impazienza ottobre, quando in occasione della premiazione ufficiale verrà svelata la classifica vera e propria delle contrade di Livigno. Le classifiche sono disponibili sulla pagina Facebook “Palio delle Contrade Livigno”.

Info: www.livigno.eu

Palio delle Contrade – maschile
1 Urbani Simone CENTRO 1:12.242; 2 Bormolini Thomas FORCOLA 1:16.635; 3 Bormolini Nicolas FORCOLA 1:20.030; 4 Rodigari Paolo OSTARIA 1:20.424; 5 Cantoni Riccardo CENTRO 1:21.569; 6 Raisoni Silvano FORCOLA 1:22.453; 7 Rodigari Mattia OSTARIA 1:22.599; 8 Confortola Manuel OSTARIA 1:22.639; 9 Ponti Giacomo OSTARIA 1:23.714; 10 Longa Tommaso OSTARIA 1:24.718

Palio delle Contrade – femminile
1 Confortola Consuelo PLAN DA SORA 1:40.042; 2 Longa Marianna TEOLA 1:45.015; 3 Sensoli Emma OSTARIA 1:47.780; 4 Moretti Ludovica PLAN DA SORA 1:54.052; 5 Zini Emanuela OSTARIA 1:55.941; 6 Bianchi Aurora FORCOLA 1:55.970; 7 Galli Linda COMUNIN PEMONT 1:58.676; 8 Claoti Valentina SAROCH 2:00.322; 9 Martinelli Simona PLAN DA SORA 2:00.904; 10 Bormolini Emma SAROCH 2:01.422

VITTOZZI-WIERER, IL BIATHLON INFIAMMA LIVIGNO. ALLA 1K SHOT NEVE D’ESTATE E SPETTACOLO DI RANGO

VITTOZZI-WIERER, IL BIATHLON INFIAMMA LIVIGNO. ALLA 1K SHOT NEVE D’ESTATE E SPETTACOLO DI RANGO

Al Palio delle Contrade entusiasmo e spettacolo tra i livignaschi
Stars e campioni olimpici a dispensare autografi e selfie
Il Team Livigno la fa da padrone sulla lingua di neve in centro
La neve dello snowfarming consentirà di aprire l’anello del fondo il 19 ottobre

Gareggiare d’estate su un bel letto di neve, col grande pubblico e nel cuore del centro abitato, non si può pensare ovunque. A Livigno è possibile, succede ormai da tanti anni col Palio delle Contrade e da tre edizioni con la sfida di fondo e biathlon “1K Shot” andata in scena stasera. Oltre 500 i contendenti al “Palio” a rappresentare le contrade livignasche, un bel gruppo invece quello degli atleti a gareggiare sulla distanza del chilometro e soprattutto con i ragazzi del Team Livigno e le due reginette mondiali del biathlon, Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi con tanto di medaglie mondiali e Coppe e Coppette in bella mostra nel parterre.

Di medaglie a festeggiare la grande giornata sportiva ce n’erano altre, come quella olimpica e d’oro di Michela Moioli (snowboardcross), quasi a suggellare l’assegnazione delle gare olimpiche 2026 proprio a Livigno insieme al freestyle, e quella di bronzo dello short track di Katia Zini.

Ovvio che sono arrivati in tanti a Livigno ad assistere al confronto con le due protagoniste mondiali del biathlon, e le due azzurre non hanno deluso le aspettative in una gara atipica, con tiro all’infrarosso e qualifiche a tempo, con semifinali e finali a confronto diretto. A festeggiare sul gradino più alto del podio nel fondo la svizzera Fabiana Wieser e il carabiniere Mirco Bertolina, nel biathlon il livignasco Saverio Zini e tra le donne, bissando il successo dello scorso anno, Lisa Vittozzi.

Giove Pluvio ha minacciato e poi graziato gli organizzatori, che con perfetta puntualità avevano steso con l’ausilio di 100 camion oltre 1000 metri cubi di neve degli 80.000 conservati con lo snowfarming, e che verranno utilizzati per aprire il 19 ottobre l’anello del fondo. Dunque solo un piccolo acquazzone e poi via alle gare, con davvero tanta gente ad applaudire i partecipanti.

Le qualifiche non regalavano sorprese, tutti i favoriti riuscivano a superare il primo step, solo Thomas Bormolini, attardato, ha rischiato la qualifica nel biathlon. Nel fondo femminile le due elvetiche Wieser e Heuberger dettavano il ritmo, con la giovanissima Anna Rossi costretta al ruolo di terzo incomodo, sia in qualifica che nelle fasi finali. Il tempo di Fabiana Wieser era inappellabile, ed era lei a guadagnare il primo gradino del podio con 1’22”176, con la connazionale Heuberger a quasi 2” e l’azzurrina a 11”.

Nel fondo Mirco Bertolina, finalmente in forma dopo i problemi alla schiena, staccava il miglior tempo in qualifica con 1’10”935, con lo sloveno Vili Crv a 2”, sorpresa della giornata. La finalissima era una passerella per Bertolina che poi concedeva al pubblico la sua speciale “capriola con gli sci”, ma solo quando è stato certo della vittoria in pugno. Lo sloveno ha pagato ancora quasi 2”, mentre la finalina è stata un testa a testa tra Francesco Manzoni e Matteo Ferrari, col primo a completare un podio di famiglia con lo zio Bertolina. Per Ferrari la medaglia di legno.

Il biathlon al maschile regalava spunti interessanti con gli atleti del Team Livigno. A spuntarla, alla fine, era Saverio Zini e non ha neppure avuto bisogno di sprintare, il cuneese Luca Ghiglione al tiro non è stato così preciso come il livignasco, togliendo la suspance che tutti si attendevano. Più equilibrata la finalina, con Rudy Zini a primeggiare su Thomas Bormolini in giornata “no”.

Ovvio che la gara più attesa era quella femminile del biathlon. Nelle semifinali lo scontro era impari. Marianna Bradanini e Daniela Gaglia se la sono dovuta giocare con le due campionesse del mondo e di Coppa. Così le due giovani biathlete si sono contese il terzo gradino del podio, con la Bradanini maggiormente precisa al tiro e dunque terza. Lisa Vittozzi è uscita per prima al poligono e le è bastato poco per bissare il successo del 2018, tra gli applausi del folto pubblico. Dorothea Wierer si è dovuta “accontentare” del secondo posto, ma se per l’altoatesina il copione sarà come quello della stagione passata – 2.a a Livigno al 1K – Shot e poi prima al Mondiale – ben venga la “sconfitta”. Per Lisa Vittozzi la vittoria tra il pubblico amico è sempre una iniezione di fiducia per la stagione entrante. Certo è che il Team Livigno è già in palla!
“Sono felice di essere qui a Livigno – ha detto la vincitrice – in mezzo agli amici ed alla gente che ci sostiene tutto l’anno. La preparazione sta proseguendo al meglio, la vittoria nel City Festival di Wiesbaden è stata una buona iniezione di fiducia, se in Germania ho avuto buone riposte dal poligono, questa sera devo dire che il feeling con la neve e gli sci c’è stato sin da subito. Sono sorretta da una buona forma, studiata con gli allenatori a tavolino per avere il picco clou durante il campionato del mondo di Anterselva. Personalmente il mio obiettivo è quello di partire già bene in Coppa del Mondo, non è per me un aspetto secondario al Mondiale”. Gran daffare poi per le due campionesse, insieme a Michela Moioli, Giorgio Rocca e Katia Zini a firmare autografi e scattare selfie con medaglie olimpiche, mondiali e “Coppe”.

E in quanto a Olimpiadi a sorridere c’era Antonio Rossi, lui che lo scorso anno proprio nella medesima manifestazione si diceva certo che la candidatura del 2026 sarebbe andata a buon fine. Ora sarà lui a tirare i fili della complessa macchina organizzativa lombarda.
Poi la serata è proseguita fino a notte inoltrata col Palio delle Contrade, con i contradaioli vestiti con i tipici costumi e con sci del passato in un mix di sport, goliardia e spirito di squadra.

A Livigno si pensa già alla prossima stagione, col fondo ad aprire i battenti il 19 ottobre e con lo sci alpino a fine novembre, quando andrà in scena anche l’importante gara di fondo La Sgambeda con la 30.a edizione, nel calendario di Visma Ski Classics.

Info: www.livigno.eu

1K SHOT – classifica fondo maschile
1 Bertolina Mirco 1:09.812; 2 Crv Vili 1:11.295; 3 Manzoni Francesco 1:11.295; 4 Ferrari Matteo 1:12.159

1K SHOT – classifica fondo femminile
1 Wieser Fabiana 1:22.176; 2 Heuberger Carine 1:24.029; 3 Rossi Anna 1:33.270

1K SHOT – classifica biathlon maschile
1 Zini Saverio 1:59.069; 2 Ghiglione Luca 2:29.737; 3 Zini Rudy 1:58.551; 4 Bormolini Thomas 1:59.027

1K SHOT – classifica biathlon femminile
1 Vittozzi Lisa 2:02.520; 2 Wierer Dorothea 2:11.059; 3 Bradanini Marianna 2:18.157; 4 Gaglia Daniela 2:43.843

FIEMME ROLLERSKI CUP TRA MENO DI UN MESE. TANEL PROTAGONISTA AL MONDIALE “VEDE” ZIANO

FIEMME ROLLERSKI CUP TRA MENO DI UN MESE. TANEL PROTAGONISTA AL MONDIALE “VEDE” ZIANO

Fiemme Rollerski Cup il 14 e 15 settembre in Trentino
Oro e argento per Matteo Tanel ai Mondiali di Madona in Lettonia
Applausi anche per Scardoni, Francesco Becchis e Anna Bolzan, e ora tutti in Val di Fiemme
A Ziano di Fiemme mass start TL, domenica pursuit TC Cermis Final Climb

I motivi per recarsi in Val di Fiemme a seguire la Fiemme Rollerski Cup del 14 e 15 settembre, finale di Coppa del Mondo di skiroll tra Ziano e l’Alpe Cermis, erano già molteplici, ma dopo i Campionati Mondiali disputatisi fino a qualche giorno fa a Madona, in Lettonia, ce ne sono di ulteriori viste le brillanti performance dei nostri skirollisti, italiani ma anche ‘locali’ del Trentino-Alto Adige.
Il bolzanino Matteo Tanel è stato infatti assoluto protagonista in Lettonia con un oro e un argento. Il metallo più prezioso lo ha ottenuto in coppia con Francesco Becchis nella team sprint, mentre l’argento individuale è arrivato nella mass start 20 km in tecnica libera, senza dimenticare il quinto posto nella 20 km in TC individuale, vinta nientemeno che dal fenomeno di Coppa del Mondo di sci di fondo Bolshunov, in lizza anche per una partecipazione in Val di Fiemme, terreno sportivo che il russo conosce molto bene.
Tanel è un nome che gli appassionati che hanno assistito alla Mass Start 15 km dello scorso anno a Ziano di Fiemme certamente ricorderanno, con l’altoatesino ad imporsi su Jan Koristek e su un altro superlativo ex fondista, Evgenj Dementiev. Emanuele Becchis – con il quale Tanel ha vinto l’oro mondiale team sprint – giunse invece quinto.
A Ziano di Fiemme uno dei grandi favoriti sarà dunque l’azzurro, ma dal Mondiale lettone arrivano altre medaglie di atleti annunciati in gara anche alla Fiemme Rollerski Cup, come una spettacolare Lucia Scardoni, argento nella 10 km femminile vinta dalla Nepryaeva, e Anna Bolzan bronzo nella sprint con la Scardoni. Le due venete sono ormai ‘fiemmesi acquisite’ viste le numerose gare che le vedono protagoniste nella ‘culla dello sci nordico’. Messo in cascina il Mondiale, gli skirollisti affronteranno le tappe russe di Coppa del Mondo prima di ‘planare’ in Trentino per il Mini Tour Rollerski fra Trento e la Val di Fiemme, dove sabato 14 settembre a Ziano di Fiemme ci saranno la 10 km femminile e la 15 km maschile in tecnica libera mass start, mentre domenica 15 settembre apoteosi finale con la pursuit in tecnica classica di 13 km femminile e di 15 km maschile Cermis Final Climb, anticipo dell’ampiamente rinnovato Tour de Ski 2020.

Per info: www.fiemmerollerskicup.it

LAURA ROGORA ANTICIPA LE OLIMPIADI E NON SOLO…AD ARCO UNA FUORICLASSE “TUTTOFARE”

LAURA ROGORA ANTICIPA LE OLIMPIADI E NON SOLO…AD ARCO UNA FUORICLASSE “TUTTOFARE”

Campionati Mondiali Giovanili di arrampicata sportiva dal 21 al 31 agosto
1300 atleti di 49 nazioni al Climbing Stadium di Arco
Laura Rogora competerà in lead, boulder e speed e al Rock Master Duel
Completeranno il trittico di specialità anche Papetti, Colombo e Schenk

Laura Rogora, instancabile climber diciottenne nata il 28 aprile 2001, è alta appena 147 centimetri. Un problema? Non proprio perché i 147 cm dal primo all’ultimo sono di pura abilità, consentendole un recupero più veloce e la capacità – non comune ma alla quale i climbers si dovranno abituare (a partire dalle Olimpiadi di Tokyo 2020) – di saper affrontare indistintamente le specialità lead, boulder e speed. E non solo… perché dopo il Mondiale nipponico e il Mondiale Giovanile, la romana si esibirà persino al Rock Master Duel del 31 agosto, non facendosi proprio mancare nulla. A fare l’en plein tra i 1300 atleti e le 49 nazioni degli IFSC Climbing Youth World Championships in programma dal 21 al 31 agosto ad Arco, in Trentino, anche Federica Papetti, Davide Colombo e Filip Schenk per quanto riguarda le file azzurre. Nonostante la giovane età e le prove al Mondiale giapponese che l’hanno vista stazionare attorno alla ventesima posizione (applausi per Ludovico Fossali oro speed e primo atleta azzurro a qualificarsi alle Olimpiadi di Tokyo 2020), a breve si potrà riscattare anche perché il palmarès di Laura Rogora racconta già di un Campionato del Mondo giovanile di arrampicata conquistato nel 2016 (categoria Youth B) e di un argento ai Campionati del Mondo giovanili nel 2018 (categoria Youth A), senza dimenticare i titoli a livello nazionale con il Campionato Italiano lead di arrampicata nel 2015 e nel 2016 e il Campionato Italiano boulder nelle medesime annate, il titolo di campionessa europea lead e il bronzo 2015 lead al Campionato Mondiale Giovanile ottenuto proprio ad Arco, risultato ‘perfezionabile’ tra una manciata di giorni. Una passione dovuta al padre che l’ha portata a scalare da giovanissima: “Ho iniziato ad arrampicare perché mio padre quand’era giovane scalava, e quando avevo circa 4 o 5 anni ha portato me e mia sorella a provare su roccia. A me è subito piaciuto, anche se praticavo ginnastica artistica e all’inizio ci andavo solamente qualche domenica, poi a 7 anni mi sono iscritta ad una palestra iniziando così ad arrampicare”. Alla poliedricità della Rogora si dovranno abituare anche gli altri climber visto che gli appuntamenti olimpici si avvicinano, e a Tokyo gli atleti dovranno gareggiare in tutte le specialità, lead, speed e boulder. Nonostante ciò, Laura Rogora pare prediligere la prima: “Tra lead e boulder mi trovo meglio nel primo caso”. I genitori raggiungono la ‘figlia prodigio’ alle gare o sulle falesie più vicine a casa, un’altra grande passione di Laura Rogora dove ha raggiunto strabilianti risultati, con l’obiettivo di scalare ma anche di godersi alcuni fra i paesaggi più suggestivi del pianeta: “Mi alleno anche a livello muscolare per tenermi pronta, spero di continuare a far bene sulle gare, ma anche ad allenarmi su roccia girando i più bei posti del mondo”. Nel febbraio 2016, a soli 14 anni d’età, divenne la prima arrampicatrice italiana ad aver salito una via di 9a, a Sperlonga, e da lì un’escalation costante sino all’annata corrente, nella falesia di Perles, in Spagna. Nel 2016 Laura Rogora venne nominata al Wild Country Rock Award nell’ambito degli Arco Rock Legends, e tra pochi giorni ai Campionati Mondiali Giovanili IFSC per lei sarà ancora lecito sognare.

Info: www.ywcharco2019.it

DUE NUOVI INNESTI PER IL LIVIGNO TEAM. NICOLÒ CUSINI E GIACOMO BORMOLINI IN FAMIGLIA

DUE NUOVI INNESTI PER IL LIVIGNO TEAM. NICOLÒ CUSINI E GIACOMO BORMOLINI IN FAMIGLIA

Il Livigno Team si dota di nuovi effettivi
Cusini pratica sci di fondo, Bormolini telemark
Altitude training, snowfarming, Aquagranda, pista di atletica, a Livigno “pacchetto completo”
Palio delle Contrade – 1K Shot il 23 agosto primo assaggio di neve

Il Livigno Team è composto da atleti d’élite come Dorothea Wierer, Lisa Vittozzi e Michela Moioli, e da ottimi ‘locals’ come Roberto Nani, Thomas Bormolini, Saverio e Rudy Zini e Paolo Rodigari, ma l’occhio è sempre puntato anche sugli sportivi emergenti. Ecco così che entreranno a far parte della grande famiglia livignasca Nicolò Cusini, fondista classe 2001, e Giacomo Bormolini, specialista del telemark, tecnica dello sci alpino e dello skialp propriamente detta “a tallone libero” e considerata l’inizio dello sci come disciplina sportiva.

Nicolò Cusini è un livignasco doc, cresciuto tra le fila dello Sci Club Livigno e ora parte del Comitato FISI Alpi Centrali agli ordini di coach Daniele Compagnoni e Corrado Vannini, quest’ultimo chiamato in sostituzione di Fabio Maj: “Sono molto felice di poter far parte del Team, a dimostrazione di quanto Livigno creda nello sport e soprattutto nei giovani, offrendo queste opportunità che fungono da stimolo per continuare a crescere. Spero di poter onorare al massimo la località di Livigno!”

Giacomo Bormolini è invece un classe 2003, anch’egli livignasco doc, da quest’anno gareggerà nel circuito di Coppa Europa e di Coppa del Mondo in una disciplina curiosa come quella del telemark, inventata dallo sciatore Sondre Norheim e con le prime gare targate 1843, che prende il nome dall’omonima contea norvegese: “Si tratta di un’occasione speciale che può portare sicuramente visibilità non solo a Livigno, ma anche al mio sport. Prevedo un futuro positivo dal punto di vista collaborativo e sono speranzoso di portare a casa risultati che daranno prestigio a Livigno. Voglio ringraziare tutte le persone che hanno creduto in me concedendomi questa importantissima opportunità, farò di tutto per non deluderle”.

Le ‘scommesse’ del Livigno Team derivano della certezza che atleti come Cusini e Bormolini porteranno alta la bandiera del ‘Piccolo Tibet’, sempre con il fine di far conoscere in tutto il mondo le bellezze di Livigno. Una terra ormai divenuta a tutti gli effetti il regno dei migliori sportivi del mondo tra altitude training, per allenarsi in quota migliorando le proprie performance sportive, snowfarming per tornare a saggiare la neve prima del previsto – addirittura il 23 agosto al Palio delle Contrade – 1K Shot, il Centro Aquagranda Active You dove la nazionale di nuoto ha ‘covato’ le performance mondiali (e preparerà anche le prossime Olimpiadi), e non ultima la pista di atletica nuova di zecca, dove i corridori si stanno allenando in vista dei Mondiali di Doha di settembre.

Info: www.livigno.eu

GHISOLFI PUNTA AL “DUEL” DOPO IL 6° POSTO MONDIALE. IL 31 AGOSTO IL MEGLIO DEL CLIMBING SI SFIDA AD ARCO

GHISOLFI PUNTA AL “DUEL” DOPO IL 6° POSTO MONDIALE. IL 31 AGOSTO IL MEGLIO DEL CLIMBING SI SFIDA AD ARCO

Intervista al più forte arrampicatore italiano in gara al Rock Master Duel – sesto lead al Mondiale
Ghisolfi si piazzò quarto lo scorso anno, ora tenterà di agguantare il podio
Tra i maschi anche Ondra, Schubert, l’altro azzurro Bombardi, Rudigier, Hojer, López, Bosi
Al femminile Schubert, Rogora, Kazbekova, Markovic, Krampl, Ghisolfi, Thompson e Kotake

Il più forte arrampicatore italiano, Stefano Ghisolfi, ha conquistato un sesto posto al Mondiale lead giapponese, e farà parte del lotto di atleti che competeranno il 31 agosto ad Arco in Trentino, nel Rock Master Duel, assieme ad altri sfidanti del calibro di Adam Ondra, vincitore della competizione nelle ultime quattro annate e del titolo lead laureandosi campione del mondo in Giappone, Jakob Schubert, giunto terzo assoluto, Marcello Bombardi, Max Rudigier, Jan Hojer, Alberto Ginés López, William Bosi, mentre tra le donne gareggeranno Hannah Schubert, Laura Rogora, Jenya Kazbekova, Mina Markovic, Mia Krampl – vicecampionessa del mondo lead dietro solamente alla fenomenale Garnbret, Claudia Ghisolfi, Molly Thompson e Mei Kotake.
I due Ghisolfi, Stefano e Claudia, sono piemontesi, ma ormai ‘adottati’ dalla comunità arcense: “Per me Arco è casa – afferma il primo, atleta poliedrico che si cimenta tra lead, boulder, speed ed arrampicata su falesia, tra i candidati al podio del “Duel” al Climbing Stadium di Arco – gareggiare qui mi dà motivazioni in più, come giocare in casa su un campo da calcio. Anche il pubblico è dalla mia parte, e questo è molto emozionante”. Al Rock Master Duel, Ghisolfi partecipò per la prima volta nel 2013 e giunse quarto lo scorso anno.
Stefano, cosa ti viene in mente quando senti la parola “Duel”? “Il Duel è una formula un po’ particolare che si vede solo al Rock Master. Mi piace perché è visto come il Rock Master ma in maniera più ‘amichevole’. Ci sono due vie uguali identiche di difficoltà che considero un misto tra lead e speed, perché nell’eseguire la propria performance bisogna andare allo stesso tempo anche veloci. Non esistono competizioni ufficiali di questo tipo. Molto bello perché è divertente e si fa solo una volta l’anno, c’è un’atmosfera tra gli atleti molto particolare, senza tensione. Poi quando si gareggia si trasforma tutto”.
Chi saranno i tuoi avversari principali? “Adam Ondra come favorito e Jakob Schubert che trova sempre il modo di finire a podio. Credo che il Duel avvantaggi gli atleti lead, ma bisogna avere la caratteristica di andare veloci. Nella lead ci si può fermare e riposare con un limite di sei minuti di tempo, mentre nel Duel negli scorsi anni si è andati sotto il minuto, non ci sono momenti per pensare, bisogna solo andar forte”.
Si creano amicizie nel vostro ambiente? “In gara siamo rivali ma fuori siamo amici, andiamo a scalare assieme anche con Ondra e Schubert che sono i miei principali avversari, quest’ultimo abita ad Innsbruck dove vado spesso ad allenarmi. Credo che questo sia dovuto anche alla tipologia di sport, sei da solo contro la parete e vince sempre chi arriva più in alto, non c’è scontro fisico diretto. Te la puoi prendere solo con te stesso”.
Prima del “Duel” si svolgeranno i Mondiali Giovanili, che ricordi hai e cosa consigli ai ragazzi? “Io vi ho partecipato per parecchi anni, non ad Arco perché nel 2015 non ero più junior, esperienza bellissima per lo stesso motivo del duello. Non è un mondiale senior, atmosfera rilassata ma livello altissimo”.
Hai già adocchiato qualche atleta che potrà impensierirti in futuro? “Ce ne sono parecchi, alcuni giapponesi in particolare. Il livello sta aumentando, ci sono tanti ragazzi di 15 o 16 anni davvero molto forti”.
Cosa deve fare un atleta che sogna di fare della propria passione un mestiere? “Avvicinarsi alla disciplina ora è molto facile, una volta occorreva che qualcuno ti portasse, adesso ci sono tantissime palestre in città, anche per chi vive lontano dalla montagna. Consiglio comunque di andare su falesia, io ho cominciato in palestra perché è più comodo, ti dà tante possibilità in più, ma poi occorre trasferire la passione su roccia, l’aspetto più bello dell’arrampicata”.
L’entrata al Rock Master Duel del 31 agosto sarà gratuita per il pubblico e le sfide verranno trasmesse sui canali di Rai Sport dalle 22.30 alle 23.45.

Info: www.rockmasterfestival.com

VAL DI FIEMME REGINA DI COPPA DEL MONDO. SETTEMBRE SUGLI SKIROLL TRA ZIANO E CERMIS

VAL DI FIEMME REGINA DI COPPA DEL MONDO. SETTEMBRE SUGLI SKIROLL TRA ZIANO E CERMIS

Fiemme Rollerski Cup il 14 e 15 settembre in Trentino
Tra Ziano di Fiemme e l’Alpe Cermis per il finale di Coppa
Super Scardoni al Mondiale, prima della tappa russa e del Mini Tour Rollerski Trentino
La Val di Fiemme macina grandi eventi e aspetta le Olimpiadi

La Val di Fiemme non è solamente la “culla dello sci nordico” e degli sport invernali, lo è anche dello Skiroll, la disciplina praticata anche dai fondisti per l’allenamento quando la neve è lontana.
La bella vallata trentina ha ospitato i Premondiali 2014 e i Campionati del Mondo 2015, imponendosi dal 2017 come tappa immancabile nel calendario di Coppa del Mondo FIS di Skiroll, organizzando come da tradizione le ultime due tappe, inserite nel Mini Tour Rollerski Trentino.
Sabato 14 settembre ci saranno così la 10 km femminile e la 15 km maschile in tecnica libera a Ziano di Fiemme, mentre domenica 15 settembre prenderà vita una pursuit in tecnica classica di 13 km femminile e di 15 km maschile sull’Alpe Cermis, la stessa location che accoglierà i fondisti nel rinnovato finale del Tour de Ski 2020. Ma se anche l’epica conclusione del Tour de Ski della scorsa stagione era ‘pursuit’, ovvero ad inseguimento, nel prossimo le cose cambieranno e gli atleti si cimenteranno per la prima volta con una spettacolare Final Climb versione mass start, ovvero il format che caratterizzerà la contesa degli skirollisti nella prima giornata a Ziano di Fiemme. Gli atleti sono attualmente impegnati nel Mondiale di Madona, in Lettonia, dove l’Italia ha già conquistato la prima medaglia grazie alla strepitosa veronese Lucia Scardoni, argento nella 10 km femminile vinta da Nepryaeva, finendo davanti alla brava Soemskar. Applausi anche per Matteo Tanel, giunto quinto nella 20 km in TC vinta nientemeno che da Bolshunov.
La stagione di Coppa del Mondo entrerà così nel vivo dopo il Mondiale, dal 22 al 25 agosto in Russia prima di ‘scendere’ in Trentino alla volta del gran finale che regalerà certamente alcuni colpi di scena, sempre con gli occhi puntati sui nostri Matteo Tanel, Emanuele Becchis, Alessio Berlanda e ovviamente Lucia Scardoni, ricordando che le gare di Coppa del Mondo metteranno alla prova sia gli skirollisti junior che i più esperti senior.
Dopo tre Campionati del Mondo di sci nordico, centinaia di Coppe del Mondo e la leggendaria Marcialonga, la Val di Fiemme continua a macinare grandi eventi, coronando il sogno olimpico nel 2026 quando ospiterà le discipline dello sci nordico delle Olimpiadi Milano-Cortina.

Per info: www.fiemmerollerskicup.it